La pratica della potatura richiede una certa preparazione, esperienza, ma anche una conoscenza precisa delle specie che si vanno a tagliare. E’ possibile pero’ tracciare delle linee guida generali che possano adattarsi a diversi gruppi di piante in base alla loro natura e formazione.
Spendiamo due parole per vedere come ci si regola con la potatura di formazione, ossia con i tagli che si susseguono nei primi anni di vita di una pianta e che hanno lo scopo fondamentale di dare una forma, o meglio di impostare una una forma.
Per lo piu’ ci troviamo nella necessita’ di aiutare la pianta ad assumere una forma a cespuglio, o una forma ad alberello, nel primo caso ci si trova avvantaggiati dal fatto che spesso questa forma e’ tipicamente naturale per la maggior parte delle specie. Ma andiamo per ordine:
Specie spoglianti – formazione di un cespuglio
Se ci si trova di fronte a specie pollonanti, ossia piante che hanno la tendenza ad emettere in gran numero dei fusti dalle radici, a fine inverno, il primo anno, si pota in modo molto drastico utilizzando delle forbici da potatura tipo queste, poco al di sopra del livello del terreno, questo favorira’ l’emissione di numerosi getti nuovi dalle radici. Nel secondo e terzo anno si scelgono alcuni getti piu’ vigorosi e si accorciano di un po’, questo si fa sempre a fine inverno.
Se invece la specie e’ non pollonante al primo anno si accorcia, anche di molto, il fusto principale, da cui si svilupperanno i nuovi getti, negli anni successivi (secondo e terzo) si procede allo stesso modo accorciando i rami sviluppatisi.
Specie sempreverdi – formazione di un cespuglio
Dalle giovani piante si scelgono i migliori tre rami o quattro rami e si cimano leggermente, con i rammetti rimanenti si provvede a tagliarli a 1/2 della loro lunghezza.
Specie spoglianti e sempreverdi – formazione di un alberello
Si parte da un singolo fusto, detto astone, che viene tagliato all’altezza voluta, da qui partira’ l’impalcatura dei rami che formeranno la chioma dell’alberello, successivamente si scelgono i 3-4 rami meglio disposti e si lasciano crescere liberamente, mentre gli altri si accorciano o se in gran numero alcuni si eliminano. Nell’anno successivo, alla fine dell’inverno, si tagliano alla base i rami accorciati l’anno passato, mentre i 3-4 lasciati liberi si accorciano a 2-3 gemme esterne, da qui si svilupperanno i nuovi rami. A partire dal terzo o quarto anno in poi si provvede alla potatura di mantenimento diversa a seconda delle specie.
Specie spoglianti – potatura di mantenimento
Per le specie che fioriscono sui rami dell’anno si pota a fine inverno riducendo anche di molto i rami che nell’anno precedente hanno fiorito, questo consentira’ alla pianta di convogliare le proprie risorse alle poche gemme rimaste favorendone uno sviluppo maggiore anche in termini di fiori.
Per le specie che fioriscono sui rami di un anno, si procede tecnicamente come visto in precedenza, ma bisogna fare attenzione sul periodo, infatti la potatura va eseguita sempre subito dopo la fioritura, che solitamente avviene a fine inverno, primavera. Potare a fine inverno significa compromettere, anche del tutto, la fioritura del cespuglio.
Specie sempreverdi – potatura di mantenimento
Si interviene solitamente a primavera inoltrata, ma questo varia anche in base alle specie, eliminando per lo piu’ la vegetazione rovinata dall’inverno e i rami troppo fitti o deboli, col tempo si puo’ anche effettuare una potatura piu’ drastica per consentire un rinnovo completo della pianta.