Il restauro di oggetti antichi è un’arte, e se si possiede un pezzo di pregio che ha bisogno di essere pulito o riparato è meglio affidarlo a un restauratore di professione. Se non se ne conosce il valore, chiedere una stima a un antiquario.
Ci sono comunque alcuni lavori che si possono affrontare da soli, purché si tengano presenti poche semplici regole e i pezzi non siano di particolare valore.
Pulitura e lucidatura
I mobili che negli anni hanno accumulato una patina di sporcizia possono essere puliti con una soluzione in parti uguali di quattro componenti: olio di semi di lino, aceto, acquaragia e alcol denaturato. Scuotere bene la miscela prima dell’uso e applicarla con un panno morbido. Uno dei pregi dei mobili antichi è la patina che il legno acquista con l’età, che non è la stessa cosa della sporcizia e che non dovrebbe essere eliminata. Pulire le impiallaccia-tiare e le superfici verniciate con un prodotto per mobili; su legno grezzo usare una cera detergente specifica, oppure prepararsela da soli sciogliendo 50 g di ceni d’api in 1,5 di di acquaragia.
Rimedi contro graffi e macchie
I graffi su una superficie lucida possono essere stuccati con una soluzione piuttosto fluida di gommalacca e alcol denaturato. Applicare questa miscela con un pennello fino a riempire il solco. Quando il prodotto si è indurito, levigare con carta smeriglio fine. Lucidare con un preparato per metalli o un composto per brunire.
I segni lasciati da qualcosa di caldo o dall’acqua, se non sono penetrati fino al legno, possono essere eliminati con un prodotto per lucidare i mobili applicato con un panno morbido. Quella decolorazione grigia chiamata velatura, che appare qualche volta su mobili molto lucidi, può essere trattata con una soluzione composta da un cucchiaio da tavola di aceto per un litro di acqua calda. Spargerla con un panno morbido, strofinare finché è asciutta e lucidare.
Le macchie di bruciato si trattano più o meno allo stesso modo dei graffi. Prima grattare la zona bruciata fino a portarla a legno vivo, passare la carta smeriglio fine e colorare di nuovo, se necessario. Poi stuccare e rifinire come nel caso dei graffi.
Riparazione dell’impiallacciatura
Una leggera bolla Dell’IMPIALLACCIATURA di un mobile può essere riparata premendo col ferro molto caldo sopra più strati di carta assorbente. Se questo sistema non funziona, fare un piccolo taglio nella bolla con un coltellino, infilare un po’ di adesivo vinilico sotto di essa e premere con un ferro caldo. Appoggiare dei libri pesanti sopra la riparazione e lasciarveli per 24 ore, in modo che le parti aderiscano perfettamente.
Riparazione della ceramica
La porcellana di valore, come la Meissen, la Chelsea o la Capodimonte, dovrebbe essere affidata alle cure di un esperto, ma la CERAMICA più corrente può essere riparata da chiunque con un po’ di attenzione e di pazienza.
Sono molte le colle che possono essere usate per riparare la ceramica: la migliore è quella al cianoacrilato — la cosiddetta “supercolla” — che agisce immediatamente. Prima di eseguire la riparazione, pulire con alcol le due superfici da unire e controllare che combacino esattamente. Applicare l’adesivo in quantità moderata su una superficie soltanto, poi unire le due parti e tenerle ferme per 30 secondi circa. È importante unire le due parti in modo corretto al primo colpo: con il cianoacrilato non si può ritentare una seconda volta.
Le screpolature della porcellana diventano più visibili man mano che Io sporco e il grasso vi si accumulano: immergendo il pezzo per molte ore in una soluzione concentrata di candeggina si riuscirà a renderle quasi invisibili. Le scheggiature possono essere riempite con una miscela di resina epossidica e una polvere di gesso finissima, chiamata bianco di Spagna. Se il pezzo da riparare è di colore diverso dal bianco, aggiungere colore in polvere alla miscela per ottenere la stessa tonalità.
Pulitura di ottone, rame, bronzo, peltro e argento
L’ottone molto ossidato si pulisce con una soluzione di 1 cucchiaio da tavola colmo di sale e 2 cucchiai da tavola di aceto per mezzo litro d’acqua. Per togliere quel deposito verde sul rame (conosciuto come VERDERAME), si usa una pasta fatta di bianco di Spagna e alcol denaturato. Per lucidare ottone e rame usare un prodotto per metalli leggermente abrasivo. Non lasciarsi tentare dall’idea di verniciare l’ottone e il rame antico: benché questo trattamento eviti di lucidarlo continuamente, ne abbassa però il valore.
Con il tempo, il bronzo acquista una patina dalle sfumature marroni e verdi che non dovrebbe mai essere rimossa. Non lucidare quindi il bronzo, ma strofinarlo semplicemente ogni tanto con un panno morbido.
Lucidare il peltro frequentemente; se trascurato, si ricopre di una patina grigia e opaca che difficilmente può essere tolta. Usare un prodotto specifico per il peltro, non uno per i metalli in generale perché sarebbe troppo abrasivo, e strofinare con un panno morbido.
L’ARGENTO e la placcatura d’argento si ossidano molto presto, ma si mantengono lucidi se vengono puliti regolarmente con un prodotto apposito applicato con una spugnetta e strofinato con un panno morbido. Pulire l’argento con leggeri movimenti diritti, non trasversali o circolati. Dopo la lucidatura, lavare con acqua calda saponata.
Pulitura e riparazione del vetro
Immergere il vetro intagliato molto sporco in acqua e detergente liquido, con l’aggiunta di poche gocce di ammoniaca. Il vetro si aggiusta come la ceramica, ed esistono adesivi speciali per vetro che danno risultati eccellenti se usati secondo le istruzioni.