l tartufo bianco d’Alba è un alimento di cui molte persone sono ghiotte per il suo aroma inconfondibile, questo fungo può essere grattugiato sulla pasta o servito a scaglie su diverse pietanze. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie e come scegliere i migliori tartufi bianchi pregiati in base a prezzi, offerte e pregio.
Il tartufo bianco di Alba (Tuber Magnatum Pico) dal profumo caratteristico e dal sapore gradevole, è tra i bianchi il tartufo più pregiato, e può raggiungere dimensioni elevate. Conosciuto già dagli antichi è oggi considerato il sogno proibito dei buongustai.
Ma dove acquistarlo? E, soprattutto, come sceglierlo? Il Tuber magnatum Pico è un fungo ipogeo, sotterraneo, non coltivabile, molto diffuso nelle zone ricche di querce, pioppi, salici, corsi d’acqua ecc. come le colline delle Langhe e del Roero. Numerosi sono i posti verso cui indirizzarsi, un primo luogo, quello più diffuso, a cui è possibile rivolgersi, è rappresentato dai negozi che vendono i prodotti locali.
Il prezzo è interessante e la merce è di buona qualità. Solitamente in questo tipo di attività si possono trovare vari tipi di prodotti e usufruire di assaggi che ne favoriscono la scelta. Sono disponibili creme, patè, tagliatelle, olio, salami, formaggi, tutti a base del pregiato fungo.
Tuttavia se vi piacciono le fiere anche in queste occasioni è possibile effettuare degli acquisti convenienti. Ad Alba ogni anno tra ottobre e novembre si organizza la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dove è possibile trovare gli esemplari migliori.
Se siete abituati ad alzarvi presto la mattina, prima dell’alba, a fine autunno, potete recarvi nella piazza principale del paese e acquistare il prodotto direttamente dai cavatori. Oppure in un ristorante specializzato, dopo aver gustato un piatto tipico della zona, potete chiedere al titolare se ha a disposizione qualche campione da offrirvi. In quest’ultimo caso però il prezzo può non sempre essere vantaggioso e subire dei rincari.
Sceglierlo, per chi non è del campo, non è semplice. Il rischio è quello di imbattersi in acquisti poco utili. Il tartufo potrebbe essere di scarsa qualità e dunque immaturo oppure in stato di marcescenza. In molti casi, esemplari di scarso valore possono essere fatti passare per campioni pregiati o il prezzo può venire maggiorato.
Per questi motivi occorre cautelarsi e prendere alcune misure preventive. Come prima cosa occorre osservare e toccare il fungo assicurandosi che non nasconda parti in marcescenza ma che sia fresco e dunque non troppo elastico al tatto. Attenzione alla presenza di terra che spesso tende a nascondere eventuali imperfezioni oltre a rendere il pezzo meno attraente.
L’olfatto in questi casi svolge un ruolo fondamentale poiché è proprio in base all’odore che emanano che è possibile scegliere il campione migliore. E il nostro Tuber Magnatum Pico perché sia di ottima qualità deve presentare un odore tipico di aglio misto a fieno e miele. Al contrario nel caso in cui invece l’odore tende verso quello dell’ammoniaca il prodotto è da scartare.
Per quanto cncerne i prezzi, prima di passare all’acquisto è buona norma informarsi su quelli che sono le quotazioni di quel periodo, diffidando della vendita a pezzo. È preferibile che il prodotto venga pesato. Al ristorante, considerate che una grattata di tartufo pregiato di 10 gr. sulla pasta o sulla carne costa in media 30-40 euro.