Tinteggiare il soffitto è pura routine, per un imbianchino professionista. Per tutti gli altri, invece, rappresenta un lavoro impegnativo sia sul piano della fatica fisica, che su quello della difficoltà vera e propria.
Chiunque abbia deciso, almeno una volta nella vita, di pitturare il soffitto, si sarà subito reso conto di quanto complesso sia questo genere di interventi, soprattutto se affrontati con una certa dose di superficialità e senza prendere le dovute precauzioni. Si, perchè malgrado le apparenze, colorare un soffitto non è esattamente la stessa cosa che dipingere le pareti di casa. La legge di gravità, si sa, non fa sconti a nessuno e pertanto, prima di iniziare a sfidarla, sarebbe il caso di riflettere un po’.
Un soffitto, in linea di massima, presenta la stessa conformazione fisica delle pareti adiacenti. Ne consegue che anche i prodotti da utilizzare per ridipingerlo saranno gli stessi. Quello che cambia radicalmente, invece, è il modus operandi, che presuppone supporti, strumenti e accorgimenti in grado di ovviare al problema di una superficie difficile da trattare in maniera pulita.
Gli errori da evitare quando si dipinge il soffitto sono tanti: quasi tutti portano a risultati finali scadenti o peggio, al danneggiamento di mobili, tappezzeria, divani, pavimenti e suppellettili. Ma non è tutto, purtroppo. Sembra infatti che una piccola ma significativa percentuale di incidenti tra le mura domestiche riguardi la caduta da scale pieghevoli proprio mentre si dipinge il soffitto di casa. No, non vogliamo spaventarvi oltremodo. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di stilare un piccolo elenco di cose da non fare quando dipingiamo il soffitto.
Risulta essere un grave errore non verificare, prima di iniziare i lavori, quali siano le condizioni generali del soffitto che intendiamo pitturare. Umidità, macchie, ragnatele, sporcizia e buchi, sono tutti fattori in grado di influenzare negativamente la resa del nostro lavoro. Anche la presenza di uno solo di questi elementi ci impone un trattamento preliminare, che potrà essere semplice e veloce in alcuni casi (ragnatele e polvere), più sistematico e complesso in altri (presenza di buchi o tracce anche minime di umidità).
Apprestarsi a un lavoro di questo tipo senza il giusto abbigliamento è sempre una scelta poco responsabile. Il fatto di non maneggiare acidi o sostanze dall’elevata tossicità non deve indurre all’errata conclusione che anche una normale tenuta domestica possa essere sufficiente. Le colature di smalto o di altri prodotti possono macchiare indelebilmente i vestiti, sono in grado di danneggiare la lavatrice (nel caso in cui quei vestiti vengano lavati) e, soprattutto, possono penetrare negli occhi o determinare gravi irritazioni alla pelle. L’ideale, in questo come in altri lavori, è acquistare una tuta professionale da imbianchino, con tanto di cappuccio, guanti e occhiali protettivi.
Un altro errore assai comune ma potenzialmente rischiosissimo (vedi sopra) è quello di servirsi di supporti non adatti o comunque scadenti per raggiungere agevolmente il soffitto da dipingere. Ci riferiamo ovviamente alla scala, la cui perfetta integrità e robustezza costituisce il perno principale per lavorare in totale sicurezza. Ebbene, spesso ci si arrangia con scale vecchie, semiarrugginite, malferme o comunque troppo basse. Nulla di più sbagliato. La scelta di una buona scala è indispensabile non soltanto per operare in maniera comoda senza rischiare uno stiramento muscolare, ma anche e soprattutto per ridurre al minimo l’eventualità di cadute rovinose. La giusta misura per una scala pieghevole è quella che permette di arrivare con le mani al soffitto senza sforzo e senza poggiare i piedi sull’ultimo gradino disponibile. La scelta migliore è una scala in alluminio con almeno 5-6 gradini utili (piattaforma esclusa) rivestiti in gomma antiscivolo.
Risulta essere noto che in questi casi la fretta e la voglia di fare tutto nel minor tempo possibile possono rappresentare un ulteriore fattore di rischio per la buona riuscita del lavoro. Questa volta non parliamo di sicurezza personale, ma della salvaguardia dell’ambiente che ci circonda. Un lavoro impegnativo come quello di pitturare un soffitto presuppone, a monte, che l’intera camera venga liberata da mobili, quadri, tappeti e quant’altro, nell’ambito dell’arredamento, sia in qualche modo collocabile altrove. Anche i lampadari vanno smontati, mentre il pavimento o il parquet accuratamente ricoperti da un telone di plastica a sua volta fissato al battiscopa con del robusto nastro adesivo. L’idea di poter eseguire un intervento invasivo come questo senza simili precauzioni porta quasi sempre a spiacevolissimi inconvenienti. Le tracce di colore potranno, forse, essere rimosse dai metalli e dai pavimenti tradizionali, ma sicuramente rovineranno in maniera definitiva mobili, tappezzerie e parquet, vanificando di fatto l’intento di risparmiare sul compenso all’imbianchino.